Il Green deal europeo mira a una riduzione del 90% delle emissioni di gas serra entro il 2050.
Pertanto, il sistema attuale di mobilità di merci e persone che contribuisce per il 25% in tutta Europa all’emissione di grandi quantità di CO2 in atmosfera, dovrà essere profondamente rivisto e riorganizzato con investimenti in ricerca, tecnologia e formazione per conformarsi agli obiettivi di sostenibilità indicati dall’Agenda 2030 della Commissione europea.
Quindi, azzerare le emissioni Co2 dei veicoli è l’ambizioso obiettivo che procede nel solco dell’Accordo di Parigi, che mira a contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto della soglia di 2°C rispetto ai livelli pre-industriali.
Il 2020 ci ha fornito una sperimentazione concreta della correlazione tra inquinamento e mobilità. A causa del lockdown la non circolazione dei veicoli ha fatto registrare un miglioramento netto della qualità dell’aria. Ad esempio, come riportato da National Geographic, in Europa e in Cina è stato registrato un forte calo dell’inquinamento atmosferico. Sempre nel periodo delle restrizioni, l’Esa ha riportato dei dati interessanti basati sulle osservazioni del satellite Copernicus Sentinel-5P: le immagini mostrano una riduzione significativa delle concentrazioni di diossido di azoto.
La mobilità sostenibile prevede un approccio integrato che punti alla diffusione di veicoli alternativi, investimento continuo in innovazione in chiave green per tutte le tipologie di powertrain, al potenziamento del trasporto pubblico locale e dei nuovi modelli di mobilità condivisa, all’ottimizzazione della logistica e del trasporto merci sostenibile, agli investimenti in r&d per lo sviluppo delle tecnologie dei veicoli autonomi e connessi. Tutto questo, supportando gli investimenti della filiera produttiva, lo sviluppo e la diffusione delle infrastrutture per carburanti alternativi e il rinnovo del parco circolante.
Per ottenere benefici concreti nel breve termine, è necessaria una combinazione di tecnologie convenzionali e alternative, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica e di funzionalità tecnologica, ovvero ogni tecnologia ha una sua missione specifica: ad esempio l’elettrico soprattutto per i centri urbani, il diesel per le lunghe percorrenze, il gas metano liquido per i veicoli industriali. Il tutto per valorizzare le conoscenze già consolidate e puntare ad un rapido rinnovo del parco, per la sicurezza e la salvaguardia dell’ambiente.
Per aumentare notevolmente la diffusione di veicoli puliti e carburanti alternativi, entro il 2025 sarà necessario installare circa 1 milione di stazioni pubbliche di ricarica e rifornimento per i 13 milioni di veicoli a zero o basse emissioni previste sulle strade europee. La Commissione sostiene e finanzia la realizzazione di punti di ricarica e rifornimento in cui esistono lacune persistenti, in particolare per i viaggi a lunga distanza e le aree meno densamente popolate.
Inoltre, è fondamentale investire sull’utilizzo di carburanti sintetici e rinnovabili. Bosh ha deciso di investire in questo settore, in prima linea nelle azioni di tutela del clima: si è infatti impegnata per rendere le sue sedi nel mondo a zero emissioni, investendo ogni anno circa centinaia di milioni di euro nella mobilità a emissioni zero, sviluppando soluzioni che abbiano il minor impatto possibile sul riscaldamento globale e la qualità dell’aria.
I carburanti sintetici e rinnovabili hanno ormai superato la fase della ricerca di base: tecnicamente è già possibile produrli, anche se attualmente i costi di produzione sono ancora elevati e diventeranno più convenienti con l’aumento della capacità di produzione e la riduzione del costo dell’elettricità da fonti rinnovabili.
Inoltre, i carburanti sintetici e rinnovabili cosiddetti “drop-in” posso essere utilizzati nelle reti di distribuzione e nei motori esistenti: questo non richiede interventi sull’infrastruttura e sui veicoli già circolanti, con il conseguente impatto immediato e risultati veloci.
Anche quando in futuro tutte le auto e i veicoli commerciali saranno alimentati elettricamente o da celle a combustibile, gli aerei, le navi e parti del settore dei trasporti pesanti continueranno ad affidarsi a carburanti tradizionali. I motori a combustione alimentati da carburanti sintetici “carbon neutral” rappresentano quindi un’importante strada da esplorare.
Quindi è importante investire nel settore della mobilità elettrica, ma allo stesso tempo è fondamentale perfezionare il motore a combustione interna per accelerare il rinnovamento delle flotte aiutando l’ambiente e il clima.
Per accelerare questo processo, sono necessari da parte delle Istituzioni incentivi significativi all’acquisto delle nuove auto sia elettriche, sia con moderni motori a combustione; dovranno essere presenti inoltre fortissimi incentivi verso i carburanti sintetici rinnovabili, perché solo con quest’ultimi, che vedono già oltre un miliardo di veicoli in circolazione nel mondo, si possono raggiungere gli obiettivi climatici condivisi rallentando decisamente il riscaldamento globale.